Nutrizionista per Intolleranze Alimentari a Torino
Le persone con intolleranze alimentari accusano problemi per anni, cercando una causa e provando ogni tipo di cura, non pensando che tutto possa dipendere da un singolo alimento.
Intolleranze alimentari: tra falsi test e una corretta alimentazione
Per intolleranza alimentare si intende la difficoltà a digerire un alimento.
Alcuni dei disturbi con i quali si può manifestare un’intolleranza alimentare sono:
- dolore addominale
- gonfiore
- mal di testa
- problemi intestinali
- nausea e vomito
- manifestazioni epidermiche
- ansia
- irritabilità
- insonnia
- stanchezza cronica

Scopri come contrastare le intolleranze
Continuare a introdurre in elevate quantità e per lungo tempo un alimento che causa l’intolleranza porta a un accumulo di sostanze “tossiche” per l’organismo, che dopo un punto limite diventano ingestibili e conducono alla manifestazione del disturbo.
Sempre più persone si convincono di soffrire di almeno una intolleranza alimentare, poiché manifestano un sintomo tra quelli elencati senza ricondurlo a un’apparente spiegazione clinica.
A peggiorare questo drammatico quadro auto-diagnostico si rileva la diffusione incontrollata di numerosi test per intolleranze alimentari privi di fondamento scientifico e riproducibilità, che conducono a diagnosi errate: se si ripete il test con un altro macchinario i risultati saranno diversi.
Queste diagnosi errate comportano l’esclusione da parte del paziente di un gran numero di alimenti per i quali non ha nessun tipo di intolleranza, portando a carenze nutrizionali gravi.
Gli unici test la cui efficacia è riconosciuta dalla scienza sono due:
- Il test per l’intolleranza al lattosio
- Il test per l’intolleranza al glutine
Ne consegue che solamente queste due intolleranze siano riconosciute a livello scientifico.
Il miglior approccio per indagare e gestire la presenza di un’intolleranza alimentare è procedere in tre step. Essi sono:
- Diario alimentare: viene segnato nel dettaglio cosa è stato mangiato nel pasto precedente la manifestazione dei sintomi.
- Esclusione: si evitano, uno alla volta, gli alimenti riconosciuti come possibili cause di intolleranza, per trovare quello effettivamente coinvolto nel disturbo.
- Reintroduzione: si reintroduce gradualmente l’alimento che causa il disturbo, per capire i limiti di tollerabilità.
È importante affidarsi a un nutrizionista competente per strutturare una dieta che da un lato miri all’indagine dell’intolleranza alimentare e dall’altro al mantenimento della salute, scongiurando le carenze che possono presentarsi nel periodo di esclusione alimentare.
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