Dimmi che sport fai e ti dirò che piano nutrizionale seguire: la parola al nutrizionista per sportivi
Ormai è un concetto assodato: non esiste sport dove l’alimentazione non sia fondamentale.
Detto questo, l’errore che vedo fare spesso dagli atleti o da chi, senza preparazione specifica, si improvvisa nutrizionista sportivo, è pensare che i principi alimentari per lo sport siano fissi. Basta conoscere poche e semplici regole et voilà, si sono appresi i segreti di questo mondo.
Purtroppo – o per fortuna – nulla è più distante dalla realtà.
Nella pratica ambulatoriale lo si apprende in fretta, è sufficiente ricevere un paio di pazienti di discipline diverse: ogni sport è differente e le strategie di nutrizione e integrazione devono essere adattate alle caratteristiche della singola attività.
Per esempio, diresti che un maratoneta abbia richieste nutrizionali uguali a un centometrista, oppure che un calciatore richieda la stessa integrazione di un crossfitter? Se la tua risposta è “no” siamo sulla strada giusta, abbiamo quindi già smontato l’idea che le diete siano uguali per tutti gli sport.
Il nutrizionista sportivo si occupa di impostare l’alimentazione sullo sport specifico. Dunque, è fondamentale affidarsi a questa figura per affrontare gli allenamenti e le competizioni al meglio.
Inizia un nuovo percorso alimentare
Sport e alimentazione: quali sono i fattori da tenere in considerazione?
La domanda sorge spontanea: cosa caratterizza quindi le scelte alimentari in base ai diversi sport? Ci sono due fattori principali, vediamoli insieme:
- L’impegno metabolico
Occorre sapere se l’impegno energetico richiesto sia anaerobico (alattacido o lattacido), aerobico (glicolitico o lipolitico) oppure aerobico-anaerobico misto (massivo o alternato).
Questa distinzione riguarda la presenza o meno dell’ossigeno nei cicli biochimici che producono l’energia necessaria per svolgere lo sforzo fisico. Dal punto di vista pratico, permette di capire quale substrato energetico viene utilizzato dal corpo e, di conseguenza, impostare un piano alimentare che ottimizzi la prestazione.
Ad esempio, un’attività di resistenza o endurance richiede un apporto di carboidrati notevolmente superiore a una di breve durata.
- Il gesto motorio
Bisogna studiare l’analisi del gesto motorio che caratterizza l’attività. Discipline estetiche come la ginnastica artistica sono profondamente diverse rispetto a quelle di forza come il powerlifting e la dieta non può seguire gli stessi schemi.
Ad esempio, un bodybuilder potrebbe trarre giovamento dall’integrazione di creatina, una ballerina probabilmente no.
Ci sono molti altri aspetti da considerare, come il tipo di allenamento e competizione che caratterizza lo sport specifico, la tipica gestione della stagione e l’ambiente in cui si pratica l’attività.
Come puoi notare da ciò che ho riportato in questo articolo non può esistere una dieta unica per lo sport. Questo è il brutto, ma soprattutto il bello, della nutrizione sportiva.
Se questo argomento ti interessa e vorresti saperne di più, visita il mio sito e contattami per ricevere ulteriori informazioni o prenotare una consulenza. Sono a tua disposizione per qualsiasi dubbio.
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